Passio
Intorno alla Passione: Concerto
Con un omaggio a Alessandro Capece nel 450° della nascita
Lunedì 14 Aprile 2025, h. 19.00
Chiesa di San Pietro Apostolo (Chiesa del Mare), Pescara
Ingresso libero
Introduzione
Con questo concerto la Compagnia Virtuosa offre alla città di Pescara un momento di ascolto e di meditazione, un percorso che si muove attorno alla figura di Cristo nei primi istanti della Passione, momenti in cui Lui appare così umano, così simile a noi nei nostri momenti di smarrimento, di abbandono, di angoscia. Il linguaggio musicale capace di esprimere intensamente tali emozioni trova, a nostro parere, nella polifonia sacra tardorinascimentale il suo veicolo più autentico e alto.
Fulcro del programma è il tributo ad Alessandro Capece, primo maestro di cappella della SS. Annunziata di Sulmona, di cui quest’anno ricorrono i 450 anni dalla nascita. Tre sue composizioni inedite saranno eseguite in prima assoluta, proseguendo il percorso di riscoperta di questo affascinante autore già intrapreso dalla Compagnia in anni passati e che, insieme a Tudino, incarna l’impegno (e il lavoro indefesso) di ricerca e valorizzazione del patrimonio musicale rinascimentale abruzzese.
Accanto a Capece, si affiancheranno autori noti e meno noti del panorama europeo dell’epoca: Lassus, Victoria , Croce, Monte, Gallus (Handl), Soriano, tutti accomunati da una scrittura che unisce profonda spiritualità e raffinata espressività. A completare il programma, due preziosi brani per organo solo di Andrea Gabrieli, eseguiti sulla tastiera storica della Chiesa del Mare, uno degli strumenti più suggestivi della nostra regione.
Walter Pili,
Direttore artistico
Programma
Andrea Gabrieli (Venezia, 1510 ca. – 1586)
Intonazione del I tono (organo)
Giovanni Croce (Chioggia, 1557 – Venezia, 1609)
In monte Oliveti (responsorio a 4 voci)
Francesco Soriano (Soriano nel Cimino, VT, 1548 ca – Roma, 1621)
Pater mi (a 4, da Motetula de Passione)
Quid dormitis? (a 4, da Motetula…)
Tristis est anima mea (responsorio a 4, da Motetula…)
Roland de Lassus (Mons, 1532 – Monaco, 1594)
Unus ex discipulis meis (responsorio a 4)
Alessandro Capece (Tarano, RI, 1575 ca. – Napoli?, 1635?)
Seniores populi consilium (Responsorio a 4 con partimento)
Ecce vidimus eum (Responsorio a 4 e basso continuo)
Philippe de Monte (Mechelen, 1521 – Praga, 1603)
Filiae Jerusalem, nolite flere (Pars I & II, a 4 e bc)
Andrea Gabrieli
Intonazione del II tono (organo)
Roland de Lassus
Tenebrae factae sunt (responsorio a 4)
Tomás Luis de Victoria (Ávila, 1548 – Madrid, 1611)
Caligaverunt oculi mei (responsorio a 4)
Alessandro Capece
Miserere mei, Deus (a 4 con partimento)
Jakob Gallus (Handl) (Ribnica, 1550 – Praga, 1591)
Ecce quomodo moritur iustus (a 4)
Compagnia Virtuosa
Ensemble vocale
Szilvia Komaromi, Serena Lanzalonga, Serena Patruno (soprani)
Antonella Gnagnarelli, Graziella Guardiani, Vittoria Verducci (contralti)
Simone Di Meo, Walter Pili (tenori)
Francesco D’Arcangelo, Davide Giancristofaro (bassi)
Antonio Larcinese (liuto)
Roberta Bucco e Simone Di Meo (organo)
Chiara Leonzi
direttore
Il programma di sala è disponibile anche in pdf.
Testi
In monte Oliveti oravit ad Patrem:
“Pater, si fieri potest,
transeat a me calix iste.
Spiritus quidem promptus est
caro autem infirma.
Fiat voluntas tua.”
Sul monte degli Ulivi [Gesù] pregò suo Padre:
“Padre, se puoi,
allontana da me questo calice.
Lo spirito è pronto
ma la carne è debole.
Sia fatta la tua volontà.”
Pater mi,
si non potest hic calix transire,
nisi bibam illum, fiat voluntas tua.
Padre mio,
se questo calice non può passare
senza che io lo beva, sia fatta la tua volontà.
Tristis est anima mea usque ad mortem:
sustinete hic, et vigilate mecum.
L'anima mia è triste fino alla morte:
restate qui e vegliate con me.
Quid dormitis?
Surgite et orate, ne intretis in temptatione.
Perché dormite?
Alzatevi e pregate, per non entrare in tentazione.
Unus ex discipulis meis tradet me hodie.
Vae illi per quem tradar ego:
(rep.) melius illi erat si natus non fuisset.
(Vers.) Qui intingit mecum manum in paropside
hic me traditurus est in manus peccatorum.
Uno tra i miei discepoli oggi mi tradirà.
Guai a colui dal quale sarò tradito:
meglio per quell’uomo se non fosse mai nato.
Colui che intinge con me la mano nel piatto,
è quello che mi consegnerà nelle mani dei peccatori.
Seniores populi consilium fecerunt,
(rep.) ut Jesum dolo tenerent et occiderent:
cum gladiis et fustibus exierunt tamquam ad latronem.
(Vers.) Collegerunt pontifices et pharisaei concilium.
Gli anziani del popolo tennero consiglio
per catturare Gesù con un inganno e farlo morire:
con spade e bastoni uscirono e lo arrestarono come se fosse un ladro.
I capi dei sacerdoti e i farisei si riunirono.
Ecce vidimus eum
non habentem speciem neque decorem:
aspectus eius in eo non est.
Hic peccata nostra portavit et pro nobis dolet.
Ipse autem vulneratus est propter iniquitates nostras.
(rep.) Cuius livore sanati sumus
(Vers.) Vere languores nostros ipse tulit
et dolores nostros ipse portavit.
Ecco, lo abbiamo visto,
non ha apparenza né bellezza,
nessun aspetto d’uomo in lui.
Egli si è caricato dei nostri peccati e ha patito per noi.
È lui che è stato trafitto a causa delle nostre iniquità.
Attraverso le sue piaghe noi siamo stati guariti.
Davvero si è caricato delle nostre pene
e si è addossato i nostri dolori.
(1a pars) Filiae Jerusalem nolite flere super me
sed super vos ipsas flete et super filios vestros
quoniam venient dies in quibus dicent:
Beatae steriles et ventres quae non genuerunt
et ubera quae non lactaverunt.
(2a pars) Tunc incipient dicere montibus:
Cadite super nos! Et collibus: operite nos!
Quia si in viridi ligno hoc faciunt,
in arido quid fiet?
(1a parte) Figlie di Gerusalemme, non piangete su di me,
ma piangete su voi stesse e sui vostri figli
perché verranno giorni nei quali si dirà:
Beate le sterili e i grembi che non hanno generato
e le mammelle che non hanno allattato.
(2a parte) Allora cominceranno a dire ai monti:
Crollateci addosso. E ai colli: seppelliteci!
Perché se trattano così il legno verde, che faranno al legno secco?
Tenebrae factae sunt
dum crucifixissent Jesum Judaei.
Et circa horam nonam exclamavit Jesus voce magna:
“Deus meus, ut quid me dereliquisti?”
(rep.) Et inclinato capite, emisit spiritum.
(Vers.) Exclamans Jesus voce magna, ait:
In manus tuas, Domine, commendo spiritum meum!
Scesero le tenebre su tutta la Terra
mentre i Giudei crocifiggevano Gesù.
Verso le tre del pomeriggio, Gesù gridò forte:
“Mio Dio, perché mi hai abbandonato?”.
E chinato il capo, rese lo spirito.
Gesù, gridando a gran voce, disse:
“Padre, nelle tue mani consegno il mio spirito”.
Caligaverunt oculi mei a fletu meo
quia elongatus est a me qui consolabatur me.
Videte, omnes populi,
(rep.) si est dolor similis sicut dolor meus.
(Vers.) O vos omnes qui transitis per viam,
attendite et videte.
I miei occhi sono offuscati dal pianto
poiché mi è stato strappato
colui che potesse recarmi conforto.
Considerate, popoli tutti,
se esiste un dolore simile al mio.
O voi tutti che camminate per questa via,
fermatevi e considerate.
Miserere mei, Deus, secundum magnam misericordiam tuam.
Et secundum multitudinem miserationum tuarum,
dele iniquitatem meam.
Amplius lava me ab iniquitate mea:
et a peccato meo munda me.
Tibi soli peccavi, et malum coram te feci:
ut justificeris in sermonibus tuis, et vincas cum judicaris.
Ecce enim veritatem dilexisti:
incerta et occulta sapientiae tuae manifestasti mihi.
Auditui meo dabis gaudium et laetitiam:
et exsultabunt ossa humiliata.
Cor mundum crea in me, Deus:
et spiritum rectum innova in visceribus meis.
Redde mihi laetitiam salutaris tui:
et spiritu principali confirma me.
Libera me de sanguinibus, Deus, Deus salutis meae:
et exsultabit lingua mea justitiam tuam.
Quoniam si voluisses sacrificium, dedissem utique:
holocaustis non delectaberis.
Benigne fac, Domine, in bona voluntate tua Sion:
ut aedificentur muri Ierusalem.
Abbi pietà di me, o Dio, secondo la tua misericordia.
Nella tua grande bontà cancella il mio peccato.
Lavami da tutte le mie colpe,
mondami dal mio peccato.
Contro di Te solo ho peccato, e cio’ che è male ai Tuoi occhi io l'ho fatto;
perciò sei giusto quando parli,
e sei retto nei Tuoi giudizi
Ma Tu vuoi la sincerità del cuore,
e nella mia notte, mi fai conoscere la sapienza.
Fammi sentire letizia e gioia,
esulteranno le ossa spezzate.
Crea in me un cuore puro, o Dio,
rinnova in me uno spirito saldo.
Rendimi la gioia di essere salvato,
e lo spirito generoso mi sostenga.
Liberami dal sangue, Dio, Dio mia salvezza,
e la mia lingua esalterà la Tua giustizia
poiché il sacrificio Tu non gradisci,
e, se offro olocausti, non li accetti.
Nel Tuo amore fa grazia a Sion,
le mura rialza di Gerusalemme.
(1a pars) Ecce quomodo moritur justus
et nemo percipit corde.
Viri iusti tolluntur et nemo considerat.
A facie iniquitatis sublatus est justus.
Et erit in pace memoria eius.
(2a pars) In pace factus est locus eius,
et in Sion habitatio eius.
(1a parte) Ecco come muore il giusto,
e nessuno se ne affligge.
Gli uomini giusti sono uccisi e nessuno se ne accorge.
Il giusto è tolto di mezzo a causa del male.
Ma la sua memoria dimorerà nella pace.
Il suo luogo è stato fatto in pace,
e la sua dimora è in Sion.