Settimana Santa in casa Asburgo

Il concerto:
musiche del primo ‘700 rare, inedite, alcune in prima esecuzione assoluta in tempi moderni.

Il Regno di Napoli, genericamente associato ai Borboni da sempre (oggi per lo più per via della pubblicità di un noto caffè), tra il 1713 e il 1734 fu austriaco: Napoli, l’Abruzzo, Rovereto, i luoghi dove battono i cuori dei musicisti convenuti per questo concerto, si ritrovarono raccolti incredibilmente sotto l’unico vessillo degli Asburgo di Carlo VI.
La musica, in realtà, tra Napoli e Vienna circolava ampiamente già da tempo, lambendo le periferie, commistionandosi senza ritegno: il calore e la semplice umanità, che attiene all’humanus più che alla humanitas, propria della musica di scuola napoletana (ricondurre tutto a “teatralità” vuol dire passarci accanto a quella musica e a quella cultura) finì per permeare gli stili più intellettuali o cerebrali o, in qualche caso, artefatti di diverse scuole musicali della Mitteleuropa (Bach, epigono, è fuori da ogni contesto). Con risultati diversi, alterni senza dubbio, che questo concerto tenterà appena di illustrare, limitandosi alla sola musica sacra della Settimana Santa, aprendo – per la prima volta, a nostra conoscenza – una finestra sulla musica del tempo di Quaresima quale potesse ascoltarsi in quei luoghi, in quei decenni.
Al centro del programma il Miserere, salmo principe del tempo di Quaresima, declinato secondo stili musicali e retorici assai diversi, vuoi per le ragioni sopra accennate vuoi per l’uso cui era destinato: il Miserere composto da Selecchy per l’antichissima (già allora) processione del Venerdì Santo di Chieti, da farsi cantare al popolo, non poteva avere complessità che si addicevano per contro a Miserere destinati all’uso liturgico (qui, del roveretano Pasqui, in prima esecuzione assoluta in tempi moderni, insieme alle sue Litanie della Beata Vergine) o contemplativo, come quello del noto Durante. Sulle altre musiche: la solistica Lamentazione di Leo risulterà forse meno impattante rispetto ai Responsori di Zelenka, polifonici, densi e profondi, i quali dovranno pure fare inchino dinanzi allo struggente Crucifixus di Lotti, compositore che Zelenka stimò e conobbe personalmente; né poteva mancare un accenno dello Stabat Mater di Pergolesi, quasi necessario in un programma come questo: perché è senz’altro un topos del repertorio ma anche perché fa chiudere con coerenza il nostro cerchio: fu un brano che allora invase, letteralmente ma pacificamente, non solo l’Impero austriaco, ma l’Europa intera e piegò persino Bach, che ne prese integralmente in prestito la musica per adagiarci la versione luterana del Miserere (Tilge, Höchster, meine Sünden), la cantata BWV 1083.
I rimanenti brani di Pepusch (tedesco), Maione (napoletano) e Cotumacci (abruzzese di estrema periferia), non sono meri intervalli strumentali, ma un rispettoso omaggio ai “minori” che da sempre hanno costruito e sostenuto, nell’ombra, la storia della nostra musica.

Walter Pili

Il Programma:

Carlo Cotumacci
(Villa S. Maria CH, 1698 – Napoli, 1785)
Toccata I in Sol maggiore (organo)

Domenico Pasqui
(Rovereto, 1722-1780)
Litanie della B.ma Vergine Maria*
a due cori (4 vv), 2 violini e b.c.
Rovereto, Civica Biblioteca ‘G. Tartarotti’, SM 617, trascr. R. Vettori

Johann Cristoph Pepusch
(Berlino, 1667 – Londra, 1752)
Largo [Concerto IV in Fa magg. op. VIII] per 2 flauti dolci, 2 violini e b.c.

Francesco Durante
(Frattamaggiore NA, 1684 – Napoli, 1755)
Miserere mei, Deus [movim. 1-3] a 5 voci e b.c.

Ascanio Majone
(Napoli, 1570 – 1627)
Toccata quarta

Jan Dismas Zelenka
(Louňovice-Rep. Ceca, 1679 – Dresda, 1745)
In monte Oliveti ZWV 55/1 [Responsoria pro Hebdomada sancta] a 4 vv, strum. ad lib. e b.c.

Antonio Lotti
(Venezia, 1667-1740)
Crucifixus a 8 vv

J.D. Zelenka
Caligaverunt oculi mei ZWV 55/18 [Responsoria pro …] a 4 vv, strum. ad lib. e b.c.

Saverio Selecchy (Sallecchia)
(Chieti, 1708-1788)
Miserere a 3 vv e strumenti ad lib.

Cotumacci
Toccata XIV in Fa minore

Giovanni Battista Pergolesi
(Jesi, 1710 – Pozzuoli, 1736)
Stabat Mater dolorosa [Stabat Mater, I: Duetto] per soprano, contralto, archi e b.c.

Leonardo Leo
(S. Vito dei Normanni BR, 1694 – Napoli, 1744)
Lezione seconda del Venerdì santo [IX Lezione per la Settimana Santa] per alto e b.c.

J.C. Pepusch
Largo [Concerto VI in Fa op. VIII] per 2 flauti dolci, 2 violini e b.c.

Pasqui
Miserere a 4 voci con violini dell’Osterman* a 4 vv, 2 violini e b.c.
Rovereto, Civica Biblioteca ‘G. Tartarotti’, SM 644, trascr. R. Vettori

Prima esecuzione in tempi moderni

Componenti:
Giulia Bascelli, Barbara Bolognese, Szilvia Komaromi, Anastasia Marinkina (soprani)
Isabel Pacheco De Roda, Antonella Gnagnarelli, Graziella Guardiani, Vittoria Verducci (contralti)
Francesco Campili, Simone Di Meo, Paolo Palumbi, Walter Pili (tenori)
Francesco D’Arcangelo, Davide Giancristofaro, Alberto Stracca (bassi)

Soli
Giulia Bascelli (soprano), Antonella Gnagnarelli (contralto)

Fairy Consort
Luca Dragani (flauto dolce, viola da gamba), Graziella Guardiani (flauto dolce),
Luca Matani, Alessandro Pensa (violini), Antonio Larcinese (tiorba)

Organo
Giovanni Di Giacomo (continuo), Simone Di Meo

Direttore
Chiara Leonzi

Litanie della Beata Vergine

Kyrie eleison.
Christe eleison.
Christe audi nos,
Christe exaudi nos,
Pater de coelis Deus, miserere nobis.
Fili, Redemptor mundi, Deus
Spiritus Sancti, Deus
Sancta Trinitas, unus Deus, miserere nobis.

Sancta Maria, Sancta Dei Genetrix,
Sancta Virgo Virginum, ora pro nobis.
Mater Christi, divinae gratiae,
Purissima, castissima,
Mater inviolata, intemerata, amabilis, admirabilis,
Creatoris, Salvatoris,
ora pro nobis.

Virgo prudentissima,
veneranda, praedicanda, potens,
clemens, fidelis,
Ora pro nobis.

Speculum iustitiae,
Sedes sapientiae,
Causa nostrae laetitiae,
Vas spirituale, Vas honorabile,
ora pro nobis.

Vas insignae devotionis,
ora pro nobis.

Rosa mistica, Turris davidica,
Turris eburnea, Domus aurea,
Foederis arca, lanua coeli,
Stella matutina, Salus infirmorum,
Refugium peccatorum, Consolatrix afflictorum,
Auxilium christianorum,
ora pro nobis.

Regina Angelorum,
Regina Patriarcarum, Prophetarum, Apostolorum,
Martirum, Confessorum,
Regina Virginum, Sanctorum omnium,
ora pro nobis.

Regina Sacratissimi Rosarii
ora pro nobis.

Agnus Dei
qui tollis peccata mundi
parce nobis Domine,
Agnus Dei
qui tollis peccata mundi
exaudi nos Domine,
Agnus Dei
qui tollis peccata mundi
miserere nobis.

 

In monte Oliveti

In monte Oliveti, oravit ad Patrem:
Pater, si fieri potest,
transeat a me calix iste:
Spiritus quidem promptus est,
caro, autem, infirma.

Vigilate et orate,
ut non intretis in tentationem.
Spiritus quidem promptus est,
caro, autem, infirma.

Responsorio: Sul monte degli Ulivi

Sul Monte degli Ulivi Gesù pregava il Padre:
Padre, se è possibile,
allontana da me questo calice:
lo spirito è pronto,
ma la carne è debole.

Siate desti e pregate
perché non entriate in tentazione.
lo spirito è pronto,
ma la carne è debole.

Crucifixus

Crucifixus etiam pro nobis
sub Pontio Pilato:
passus, et sepultus est.

 

Caligaverunt oculi mei

Caligaverunt oculi mei a fletu meo:
Quia elongatus est qui consolabatur me.
Videte, omnes populi,
si est dolor sicut dolor meus.

O vos omnes qui transitis per viam
attendite et videte
si est dolor sicut dolor meus.

Responsorio I miei occhi sono annebbiati dal pianto

I miei occhi sono annebbiati dal pianto
perché è stato allontanato da me chi mi dava conforto.
Guardate, o voi tutti,
se esiste un dolore simile al mio.

O voi tutti che passate per la via,
guardate e prestate attenzione
se esiste un dolore simile al mio.

Lezione seconda del venerdì Santo

4:1  ALEPH. Quomodo obscuratum est aurum, mutatus est color optimus!
dispersi sunt lapides sanctuarii in capite omnium platearum!

4:2  BETH. Filii Sion inclyti, et amicti auro primo:
quomodo reputati sunt in vasa testea, opus manuum figuli!

4:3  GHIMEL. Sed et lamiæ nudaverunt mammam, lactaverunt catulos suos:
filia populi mei crudelis quasi struthio in deserto.

4:4  DALETH. Adhaesit lingua lactentis ad palatum ejus in siti;
parvuli petierunt panem, et non erat qui frangeret eis.

4:5  HE. Qui vescebantur voluptuose, interierunt in viis;
qui nutriebantur in croceis, amplexati sunt stercora.

4:6  VAU. Et major effecta est iniquitas filiae populi mei peccato Sodomorum,
quae subversa est in momento, et non ceperunt in ea manus.

Jerusalem, Jerusalem, convertere ad Dominum Deum tuum.

Lezione seconda del venerdì Santo

4.1:  ALEPH. Come si è annerito l'oro, come si è alterato l'oro migliore!
Sono disperse le pietre sante all'angolo di ogni strada.

4:2. BETH. I preziosi figli di Sion, valutati come oro fino, sono stimati quali vasi di creta, lavoro da mani di vasaio!

4:3. GHIMEL. Persino gli sciacalli porgono le mammelle e allattano i loro cuccioli:
ma la figlia del mio popolo è divenuta crudele come gli struzzi nel deserto.

4:4. DALETH. La lingua del lattante si è attaccata al palato per la sete;
i bambini chiedevano il pane e non c'era chi lo spezzasse loro.

4:5. HE. Coloro che si cibavano di leccornie languiscono lungo le strade; coloro che erano allevati sulla porpora ora sono ricoperti letame.

4:6. VAU. Grande è stata l'iniquità della figlia del mio popolo, più del peccato di Sodoma,
la quale fu distrutta in un attimo, senza fatica di mani.

Gerusalemme, Gerusalemme, ritorna dunque al Signore tuo Dio.

Miserere mei, Deus

Miserere mei, Deus secundum magnam misericordiam tuam.
Et secundum multitudinem miserationum tuarum, dele iniquitatem meam.
Amplius lava me ab iniquitate mea,
et a peccato meo munda me.

Quoniam iniquitatem meam ego cognosco,
et peccatum meum contra me est semper.
Tibi soli peccavi,
et malum coram te feci
ut justificeris in sermonibus tuis,
et vincas cum iudicaris.

Ecce enim in iniquitatibus conceptus sum,
et in peccatis concepit me mater mea.
Ecce enim veritatem dilexisti:
incerta et occulta sapientiae tuae manifestasti mihi.

Asperges me, Domine, hyssopo, et mundabor;
lavabis me, et super nivem dealbabor.

Auditui meo dabis gaudium et laetitiam,
et exsultabunt ossa humiliata.
Averte faciem tuam a peccatis meis,
et omnes iniquitates meas dele.
Cor mundum crea in me, Deus,
et spiritum rectum innova in visceribus meis.

Ne proicias me a facie tua,
et Spiritum sanctum tuum ne auferas a me.
Redde mihi laetitiam salutaris tui,
et spiritu principali confirma me.

Docebo iniquos vias tuas, et impii ad te convertèntur.
Libera me de sanguinibus, Deus, Deus salutis meae: et
exsultabit lingua mea justitiam tuam.
Domine, labia mea aperies,
et os meum annuntiabit laudem tuam.

Quoniam, si voluisses sacrificium, dedissem utique:
holocaustis, si offero, non delectaberis.
Sacrificium Deo spiritus contribulatus:
cor contritum et humiliatum,
Deus, non despicies.

Benigne fac, Domine, in bona voluntate tua Sion,
ut aedificentur muri Jerusalem.
Tunc acceptabis sacrificium justitiae,
oblationes et holocausta;
tunc imponent super altare tuum vitulos.

Salmo 51

Pietà di me, o Dio, secondo la tua misericordia;
nella tua grande bontà cancella il mio peccato.
Lavami da tutte le mie colpe,
mondami dal mio peccato.

Le mie colpe io le riconosco,
il mio peccato mi sta sempre dinanzi.
Contro di Te, contro Te solo ho mancato,
quello che è male ai Tuoi occhi io l'ho fatto;
perciò sei giusto quando parli,
retto nei Tuoi giudizi.

Ecco, io sono stato generato nella colpa,
nel peccato mi ha concepito mia madre.
Ma Tu vuoi la sincerità del cuore,
e nell'intimo m'insegni la sapienza.

Purificami con issòpo e sarò mondato;
lavami e sarò bianco ancor più della neve.

Fammi sentire letizia e gioia,
esulteranno le ossa che hai spezzato.
Distogli il Tuo sguardo da ogni mio peccato,
cancella tutte le mie colpe.
Crea in me un cuore puro, o Dio,
rinnova in me uno spirito saldo.

Non respingermi dalla Tua presenza
e non privarmi del Tuo santo Spirito.
Rendimi la gioia di essere salvato,
e lo spirito generoso mi sostenga

Insegnerò le Tue vie agli erranti, i peccatori a Te torneranno.
Liberami dal sangue, Dio, Dio mia salvezza, e la mia lingua esalterà la Tua giustizia.
Signore, apri le mie labbra,
e la mia bocca proclami la Tua lode;

poiché il sacrificio Tu non gradisci,
e, se io offro olocausti, non li accetti.
Uno spirito contrito è sacrificio a Dio,
un cuore affranto e umiliato,
tu, o Dio, non disprezzerai.

Nel Tuo amore fai grazia a Sion,
le mura rialza di Gerusalemme.
I sacrifici prescritti allora gradirai,
l'olocausto e l'intera oblazione:
allora immoleranno vittime sul Tuo altare.

Per signum Crucis

Per signum crucis
de inimicis nostris,
libera nos Domine,
Deus noster

 

 

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